Robin Williamson ha intervistato Ana-Maria Stancu sul possibile impiego di robot nella pandemia di COVID. Ana-Maria Stancu ha due “cappelli”. Uno è presso il RoboHub di Bucarest, uno spazio dove i bambini, soprattutto i bambini che non potrebbero permetterseli, possono seguire corsi di robotica educativa. L’altro lavoro è essere il CEO di Bucarest Robotics, la prima azienda in Romania che si occupa di umanoidi e i robot di servizio. La loro attività consiste nell’integrare robot presenti sul mercato.
Posso immaginare che quello della robotica questo sia un settore in rapida crescita.
Mi piacerebbe poter dire che è vero, ma non lo è, perché dal mio punto di vista i robot non sono diffusi così velocemente come dovrebbero. a questo punto. Sono piuttosto costosi se paragonati ad altre macchine automatiche sul mercato, ma considerando che sono robot, non sono così costosi per la tecnologia che c’è dietro. In sostanza, il problema è che se i clienti non comprano abbastanza robot, il prezzo non scenderà. Ciò di cui abbiamo bisogno è un maggiore impiego di robot. Noi stiamo studiando continuamente il mercato dei robot, e ci sono già diversi tipi di robot per ogni settore. Non credo che a questo punto dovremmo fare più ricerca. Penso che dovremmo aumentare le vendite e l’integrazione e poi da queste, imparare e lavorare direttamente con i clienti, capite quali siano le nuove esigenze, e partire poi da lì e fare più ricerca, ma per il resto penso che sia fondamentale in questo momento avere più diffusione di robot.
Grazie, un’ottima idea. Questo mi porta alla mia prossima domanda. Se consideriamo l’attuale emergenza sanitaria mondiale come possono i robot aiutare in questo particolare periodo?
Sono impegnata a convincere la gente che i robot sarebbero stati la risposta giusta in questo momento. Ci sono alcuni ospedali in Cina che li stanno utilizzando, ma nemmeno la Cina li sta usando come potrebbe fare, e in Europa non ho visto nessun esempio. Per me è una sorta di radiografia [della situazione attuale della robotica, NdE]. In questo momento siamo dove siamo perché abbiamo investito molto denaro nella ricerca, ma quando si tratta di azioni reali, come oggi, non abbiamo robot negli ospedali.
Ora sto cercando uno sponsor in Romania, proponendo l’ospedale in futuro. In ospedale oggi possiamo avere dei robot di pulizia, che puliscono in modo completo e autonomo; e potremmo introdurre i robot per disinfezione. Questo significa che il personale medico potrebbe non entrare [troppo spesso, NdR] nelle aree contaminate. Il che in realtà salva delle vite. E in Italia sapete bene che questo è il problema più grande. I robot potrebbero salvare delle vite. Oltre ai robot per pulizia e disinfezione, ci sono anche altri i robot di servizio. Per esempio, abbiamo un robot che è un cameriere che potrebbe consegnare il cibo ai pazienti. Ci sono anche robot che assomigliano a cassetti dove si possono mettere le cose e portarle via. Ci sono robot per la telepresenza che potrebbero essere utilizzati negli ospedali in modo che il personale non debba entrare nelle aree contaminate. Il robot potrebbe prendere, ad esempio, la temperatura dei pazienti, e il personale umano interviene solo per le necessità reali.
Fondamentalmente ci sono così tante soluzioni robotiche che non vengono utilizzate perché la gente non ci ha pensato prima. Il mio disappunto è che, a quanto pare, non abbiamo compreso appieno come i robot possano aiutarci. Sono state dette molte parole su questo, ma non l’abbiamo interiorizzato.
Sì, i robot avrebbero potuto aiutarci molto di più nel trattamento di questa malattia, per esempio, per circoscrivere i contatti allo stretto necessario. Lei ha accennato a un robot per disinfezione, danese. Può dirmi qualcosa di più su come funziona questo robot?
Sì, questo robot [è prodotto in Danimarca da UVD Robotics], e lo consideriamo il migliore sul mercato. Ci sono anche alcune copie in Cina, ma il governo cinese ha deciso di acquistare quello danese perché è molto più professionale. La sua innovazione consiste nel fatto che, la luce ultravioletta, UV-C, per la disinfezione, e che viene usata in tutti gli ospedali del mondo, non viene diffusa manualmente, come si fa normalmente, ma dal robot. La luce UV-C inattiva i germi ma solo in un raggio d’azione di 1,5 metri al massimo 2 metri. Quindi, se viene fatto manualmente, la luce viene di solito messa in un angolo, e poi c’è una persona che sposta periodicamente questa luce per coprire 2 metri di area.
Con il robot, lo si programma, e il robot fa il percorso nella stanza in modo autonomo. È anche possibile impostare alcuni punti di disinfezione che si desidera essere disinfettai in modo particolare.
Il robot si muove a velocità molto bassa con le luci uvc accese, e si possono anche impostare alcuni punti di disinfezione speciali che sono più problematici nella stanza, come vicino alle porte, perché ci sono molti germi sulle porte,
Ho visto un’immagine di questo robot, ed è alto, è alto circa 1,70 m. Questo significa che il raggio di azione è ampio.
Sì, è meglio anche rispetto ad altri metodi di disinfezione. Per esempio, quando si spruzzano sostanze come biocidi o simili, bisogna aspettare mezz’ora o 45 minuti prima di poter entrare nella stanza. Con questo robot, si può entrare nella stanza il minuto dopo che il robot ha spento la luce. Il robot ha anche un tablet che si mette sulla porta quando il robot lavora all’interno della stanza. Il robot ha un sensore di movimento in modo che se qualcuno apre la porta, la luce si spegne.
Robin Williamson. C’è un sistema di spegnimento d’emergenza…
Sì, la luce uvc è pericolosa per il corpo umano, e questa è un’altra precauzione. Quando si assegna al robot la sua missione di disinfezione, bisogna aggiungere il controllo che non ci siano umani nell’area indicata.
Per quanto riguarda i lavoratori, questo robot è facile da usare per il personale ospedaliero?
La nostra azienda si occupa dell’integrazione, cioè dell’adattamento del robot all’ambiente circostante. Noi ci occupiamo dello slam (Simultaneous Localization and Mappin), cioè la mappatura del luogo, dopo di che il robot ha nel suo tablet tutte le mappe necessarie. Per il personale, usare il robot è come gestire un’applicazione su uno smartphone come un joystick. È davvero facile da usare. Ieri mi trovavo in un ospedale fuori Bucarest dove c’era una caposala di 60 anni che mi ha detto di amare il robot.
Sembra davvero facile da usare. Lei ha detto che è molto popolare in Cina. Ci sono altre parti del mondo che hanno cercato questo robot?
In realtà in Italia ci sono molti ospedali che lo hanno acquistato. È stato venduto a Taiwan, negli Emirati Arabi, in Spagna, è conosciuto in tutto il mondo.
Un altro aspetto positivo del robot è il fatto che può disinfettare aree molto grandi, cosa che normalmente non si può fare con i mezzi tradizionali senza chiudere le aree. Ad esempio, le zone di accoglienza e ricevimento degli ospedali, sono molto difficili da chiudere per ore, se si spruzzano sostanze. Con il robot si può fare in circa mezz’ora e 45 minuti. Tutti arrivano nelle zone di pronto soccorso, persone malate, positive o non. Quindi bisogna disinfettarle costantemente.
La ringrazio molto per le informazioni che sono sicuro saranno molto interessanti per tutti e non vedo l’ora di sentire i vostri aggiornamenti nel prossimo futuro. Vi auguriamo il meglio per i vostri sforzi futuri.
E io incoraggio tutti ad iniziare a imparare la robotica!