Riportiamo l’articolo, pubblicato sul sito del progetto Rotary per la sostenibilità di cui Scuola di Robotica è partner.
Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, istituito nel 2005 dall’ONU per commemorare le vittime dell’Olocausto. Questa data è stata scelta perché quel giorno le truppe russe liberarono il campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz in Polonia.
L’Italia aveva già istituito un giorno della Memoria nel 2000, per ricordare le vittime della Shoah, ma anche le leggi razziali emanate nel 1938, la persecuzione nel nostro paese dei cittadini ebrei, gli italiani che avevano subito la deportazione, la prigionia, la morte e coloro che si erano opposti e che, anche a rischio della propria vita, avevano salvato i perseguitati.
Ricordare non significa solo conoscere gli avvenimenti dell’Europa di quegli anni, leggere le testimonianze dei detenuti nei campi di sterminio, le ricostruzioni storiche, ma capire come è potuto accadere e quindi non permettere che accadano più fatti del genere. E questo si può fare soltanto con una conoscenza “attiva” che ci porti a confrontarci con il presente, a uscire dagli stereotipi, a cogliere nella realtà di oggi l’equivalente di atteggiamenti di esclusione e persecuzione.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la morte di più di 50 milioni di persone e la tragedia dell’Olocausto, si sentì la necessità di creare uno strumento per salvaguardare i diritti fondamentali e la dignità dell’uomo riprendendo ed estendendo il dibattito sui diritti umani iniziato nel lontano 1689 in Inghilterra con il Bill of Rights e che aveva visto una tappa fondamentale nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789, durante la Rivoluzione Francese.
Il 10 dicembre 1948 l’Assemblea delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani con 48 voti a favore e 8 astensioni.
Art.1 “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.
Questa dichiarazione, sebbene non sia uno strumento vincolante, svolge un ruolo importante e ha rappresentato e rappresenta ancora il modello per la creazione di successivi trattati e convenzioni fino ai giorni nostri.
Interessante seguire questo percorso fino ai nostri giorni, per capire l’evoluzione storica dei diritti umani in rapporto anche al cambiamento della società, conoscere che alcuni Paesi, che prima non avevano aderito, si sono dotati di Carte sui diritti, adattandole alla propria realtà.
Primo Levi in Sommersi e Salvati, scritto nel 1986, si chiede perché questo periodo oscuro debba essere ricordato. Risponde dicendo che i comportamenti umani non cambiano anche se le istituzioni, le società, le tecnologie si trasformano, ma la storia si ripete.
Quando nella Conclusione scrive “E avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire” si riferisce al ripetersi di avvenimenti non identici a quello che è accaduto durante il nazismo, che, per il sistema concentrazionario, rimane unico come quantità e qualità, ma a eventi in altri paesi, guidati da regimi diversi, che hanno procurato e continuano a procurare sopraffazione, massacri, discriminazioni alla popolazione e ai prigionieri.
Afferma che la memoria di quanto accaduto deve sempre essere accompagnata da un’interpretazione dei fatti e da una riflessione che consenta di non ricreare più tali situazioni, sottolineando l’importanza dell’ Educazione, intesa nel senso più alto e più ampio del termine, che non comprende solo la scuola, ma la famiglia, i media, le istituzioni e anche i politici.
Quindi occorre affrontare e approfondire con gli studenti le problematiche più sensibili che oggi costituiscono anche il limite fra il bene e il male, in modo che possano formarsi una coscienza, e essere in grado di assumere comportamenti solidali, inclusivi, superando l’indifferenza che spesso è stata ed è responsabile di accadimenti drammatici. Oggi non si può più dire “non lo sapevo, non ho visto”.
Alcune problematiche sensibili
Rapporto fra Etica e Scienza
Che ruolo svolge oggi la tecnologia
I diritti umani nel mondo
Gli stereotipi
Vi aspettiamo mercoledì 3 febbraio alle ore 17.00 per conversare con Mirella Adamo, Emanuele Micheli, Fiorella Operto, Gianluca Pedemonte (Team di Rotary per la Sostenibilità e Scuola di Robotica) su Trasformare la memoria (27 gennaio) in partecipazione: considerare la giornata della memoria il punto di partenza per creare percorsi sui valori di solidarietà, inclusione e partecipazione usando gli strumenti delle STEAM.
https://attendee.gotowebinar.com/register/5602150694457138192
Letture consigliate:
Fra i tanti libri sull’argomento, ne segnaliamo alcuni da leggere per conoscere testimonianze e fatti, ma con lo sguardo alla storia di ieri riflettendo sulla storia di oggi.
I classici:
Il diario di Anna Frank Einaudi
Primo Levi Se questo è un uomo Einaudi
Giacomo De Benedetti 16 ottobre 1943 Einaudi (cronaca della retata nazista nel Ghetto di Roma)
Per i più piccoli:
Lia Levi Quando tornò l’arca di Noè Piemme (come nel l943 le storie della Bibbia aiutano tre alunni della scuola ebraica di Roma a salvarsi)
Lia Levi Il giorno della memoria raccontato ai miei nipoti Piemme
Testimonianze:
Liliana Segre Scolpitelo nel vostro cuore. Dal binario 21 ad Auschwitz e ritorno Piemme
Liliana Segre La mia storia raccontata ai ragazzi Casagrande (un incontro a Lugano con un gruppo di liceali)
Nedo Fiano A5405 Il coraggio di vivere Edizioni San Paolo
Lia Levi Una bambina e basta Edizioni E/O (storia dei suoi nascondigli per sfuggire alla deportazione)
Voci dalla Shoah (Liliana Segre, Goti Bauer, Ytzhak Katzenelson, Nedo Fiano, Oliver Lustig) Gaspari
Un linguaggio insolito:
Art Spiegelmann Maus Einaudi (un cartoonist racconta la storia di suo padre sopravvissuto alla Shoah in un bellissimo fumetto in cui gli ebrei sono topi e i nazisti gatti).
Per i più grandi, per riflettere e approfondire:
Primo Levi I sommersi e i salvati Einaudi
Etty Hillesum Diari 1941-1943 Adelphi