L’11 febbraio ricorre la Giornata Mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza, indetta nel 2015 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per combattere gli stereotipi di genere che rendono spesso il lavoro e la carriera delle donne nel campo scientifico assai più difficili dei colleghi uomini.
Numerose sono le attività messe in campo in tutta Europa per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema e al contempo promuovere le carriere scientifiche tra le bambine e le ragazze.
Martina, Aurora, Miriam, Celeste, Klara e Viola, studentesse dell’ISS Cellini di Valenza, con la loro Prof. Giulia Beltrami inviano un saluto e un incoraggiamento a tutte le ragazze del mondo.
La Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, celebrata l’11 febbraio, è attuata dall’UNESCO e da UN-Women (https://www.unwomen.org/en/news/in-focus/international-day-of-women-and-girls-in-science), in collaborazione con le istituzioni e partner della società civile che mirano a promuovere donne e ragazze nella scienza. Questa giornata è un’opportunità per promuovere il pieno ed equo accesso e la partecipazione alla scienza di donne e ragazze.
La celebrazione della Giornata di quest’anno affronterà il tema “Donne scienziate in prima linea nella lotta contro la COVID-19” e riunirà esperti che lavorano in campi legati alla pandemia da diverse parti del mondo. L’evento principale del 2021 si svolgerà online simultaneamente in inglese e francese presso la sede delle Nazioni Unite.
Lo scoppio della pandemia di COVID-19 ha dimostrato chiaramente il ruolo critico delle donne ricercatrici nelle diverse fasi della lotta contro il COVID-19, dall’avanzamento delle conoscenze sul virus, allo sviluppo di tecniche di test, e infine alla creazione del vaccino contro il virus.
Allo stesso tempo, la pandemia di COVID-19 ha anche avuto un impatto negativo sulle ricercatrici, colpendo in particolare quelle all’inizio della loro carriera, e contribuendo così ad allargare il divario di genere esistente nella scienza, e rivelando le disparità di genere nel sistema scientifico, che devono essere affrontate con nuove politiche, iniziative e meccanismi per sostenere le donne e le ragazze nella scienza.
Attualmente, meno del 30% dei ricercatori nel mondo sono donne. Secondo i dati dell’UNESCO (2014 – 2016), solo circa il 30 per cento di tutte le studentesse sceglie i campi legati alle STEM nell’istruzione superiore. A livello globale, l’iscrizione delle studentesse è particolarmente bassa nelle TIC (3 per cento), nelle scienze naturali, nella matematica e nella statistica (5 per cento) e nell’ingegneria, nella produzione e nella costruzione (8 per cento).
I pregiudizi di lunga data e gli stereotipi di genere stanno allontanando le ragazze e le donne dai campi scientifici. Come nel mondo reale, il mondo sullo schermo riflette simili pregiudizi – lo studio Gender Bias Without Borders del 2015 del Geena Davis Institute ha mostrato che dei personaggi sullo schermo con un lavoro STEM identificabile, solo il 12% erano donne.
International Day of Women and Girls in Science: https://en.unesco.org/commemorations/womenandgirlinscienceday