In un post di qualche settimana fa abbiamo presentato la ricerca di LinkedIn sulle professioni maggiormente richieste oggi e nel futuro secondo cui al primo posto della classifica ci sarebbe l’ingegnere robotico. Bruno Siciliano, professore di robotica all’Università di Napoli Federico II, ha così commentato: “Le aule del nostro corso di laurea in Ingegneria dell’Automazione e Robotica dal 2013 a oggi hanno visto un aumento da 40 a 200 immatricolati l’anno. Inoltre, sull’onda della riorganizzazione nel 2020 del corso di laurea in Ingegneria Biomedica che prevede quattro percorsi formativi, tra cui uno su biorobotica e bionica, abbiamo registrato un triplicare di adesioni più di 150 studenti in questo anno accademico all’insegnamento di Fondamenti di Robotica da me tenuto per le due lauree magistrali di cui sopra”. (1)
Oggi vogliamo presentare esempio di una professione nata in un ambito e che può trasferire le proprie competenze in un altro.
Nel bel documentario sull’analisi dei dipinti di Vermeer realizzato recentemente dal Rijksmuseum di Amsterdam (che trovate qui), la Dr.ssa Mitra Almasian, un ingegnere biomedico, sta svolgendo il post doc presso il Rijksmuseum per una ricerca sulla struttura di alcuni dipinti di Vermeer: La Lattaia, Donna che legge una lettera, La Stradina di Delft.
La Dr.ssa Almasian utilizza, per l’analisi dei dipinti, lo strumento chiamato in inglese OCT, Tomografia Ottica Computerizzata, o Tomografia Ottica a radiazione coerente, che è utilizzato per l’esame diagnostico che permette di ottenere delle scansioni della cornea e della retina per la diagnosi e per il follow-up postoperatorio di numerose patologie corneali e retiniche.
Qui, l’OCT impiega il vicino infrarosso per ottenere immagini delle strutture e delle sotto strutture dei dipinti.
Strumenti impiegati in diagnostica medica hanno rilevato il modo in cui Vermeer ha realizzato i dipinti, gli strati semi trasparenti e i vali livelli di colore e il loro spessore. L’analisi OCT ha identificato differenze di spessore e differenze di impostazione del pennello di Vermeer, cercando così di comprendere come riuscì a creare quegli incredibili effetti di trasparenza.
” E’ entusiasmante lavorare ai confini de diverse discipline – ha affermato la Dr.ssa Alamasian – e come tutte queste discipline concorrano a farci comprendere questi dipinti, e come questi apparvero appena dipinti e come i secoli li abbiano modificati e come saranno nel futuro. Amo il mio lavoro perché posso contribuire alla scienza e alla conoscenza. E’ fantastico lavorare su questi straordinari dipinti che veramente m parlano”.
(1) (Vedi l’articolo di Daniela Passariello su Italian Tech: https://www.italian.tech/2022/01/24/news/lavoro_del_futuro_linkedin_ingegnere_robotico-334910439/