Perché la robotica
La robotica sta modificando il nostro modo di fare scienza e la visione di noi stessi.
Fin dai tempi più antichi, quando ancora non possedeva fonti di energia in grado di muovere le macchine e disponeva di limitate capacità tecniche, l’uomo immaginò la macchina più complessa esistente: un’imitazione dell’essere umano stesso. Troviamo questa immagine fantastica nella mitologia greca dove testi antichi narrano che statue animate, ovvero automi meccanici, facevano la guardia al labirinto costruito da Dedalo, il primo ingegnere della storia.
La robotica insegue uno dei sogni più antichi dell’uomo che ha sempre costruito strumenti per accrescere la propria potenza e diminuire la fatica. Questa attività è diventata una delle chiavi del progresso economico, grazie alle macchine della rivoluzione industriale dell’Ottocento e alle macchine automatiche del ventesimo secolo. Oggi i progressi dell’informatica, delle comunicazioni e dei nuovi materiali permettono di dotare le macchine automatiche di tanta intelligenza da renderle autonome.
Nel ventunesimo secolo l’umanità si troverà a convivere con la prima intelligenza aliena della propria storia, i robot, con tutti i problemi etici e sociali che ne conseguiranno.
Esistono problemi che l’umanità potrà affrontare soltanto mediante l’impiego di robot. In particolare, robot per lo studio e la protezione dell’ambiente e robot in grado di intervenire in ambienti ostili per eseguire la bonifica di siti contaminati da scorie tossiche (chimiche, radioattive o batteriologiche) o il recupero di materiali pericolosi per l’ambiente e per la salute umana in luoghi inaccessibili come il fondo del mare.
Rientrano in questa categoria anche i sistemi robotici per lo sminamento e la neutralizzazione di armamenti. Inoltre l’esplorazione e la colonizzazione dello spazio saranno condotte da squadre di uomini e robot.
La robotica permetterà di affrontare problemi importanti per la salute e il benessere dell’umanità, mediante le protesi intelligenti e grazie a nuovi strumenti di diagnosi, di chirurgia, di terapia di cui la robotica potrà dotare la medicina.
La robotica è uno dei principali business del futuro, come dimostra il massiccio impegno finanziario in attività di Ricerca e Sviluppo dei paesi più industrializzati, Giappone in testa. Dopo la diffusione di robot nelle industrie, oggi iniziano a vedersi i primi prodotti consumer, questi ultimi prevalentemente nel settore dell’entertainment, ma destinati ad aprire il mercato all’invasione dei robot di servizio. Il mercato potenziale è immenso ed è prevedibile che in futuro il mercato asiatico ne deterrà una fetta predominante, come oggi avviene per l’elettronica di consumo.
Perché un’associazione dedicata alla robotica?
Storicamente uno dei principali canali di trasmissione della conoscenza scientifica verso la società sono state le associazioni, come quelle dedicate alle scienze naturali, all’astronomia, all’archeologia o ai problemi della medicina. Queste rendono popolari le attività e i risultati della ricerca al grande pubblico che viene così informato, a livello divulgativo ma non per questo con minor precisione ed attenzione, dello stato dell’arte delle ricerche.
Per tradurre in un linguaggio popolare, ma corretto, le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche, occorrono persone, al di fuori della cerchia degli specialisti, che usano la tecnologia e amano la scienza.
In un’associazione è possibile imparare e “divertirsi”, cioè è uno spazio libero dove si può dare sfogo alla fantasia e alla creatività con iniziative non convenzionali. In questo modo è possibile imparare giocando ma anche fare “invenzioni”. Inoltre, l’associazione è uno spazio dove gli adulti possono riprendere a “studiare” senza sentirsi a disagio.
La scienza e la tecnologia si evolvono rapidamente e la scuola tradizionale non è organizzata per tenere il passo con una cultura che si evolve.
Non dobbiamo demandare sempre tutto alle istituzioni, ma è un dovere civile di tutti, ricercatori, studenti, insegnanti e divulgatori, collaborare per migliorare la circolazione delle informazioni tra i diversi settori della società.
Un’associazione è uno strumento agile, flessibile e come tale spesso può fare di più di organismi centralizzati pesanti e afflitti da malattie burocratiche.
Una scienza nuova
La robotica è una scienza che studia i comportamenti degli esseri intelligenti, cerca di sviluppare delle metodologie che permettano ad una macchina (robot), dotata di opportuni dispositivi atti a percepire l’ambiente circostante ed interagire con esso quali sensori e attuatori, di eseguire dei compiti specifici.
La robotica è una scienza emergente, che sta nascendo dalla fusione di molte discipline tradizionali, appartenenti sia al campo delle scienze naturali che umane. È una “Gestalt” dove il risultato è maggiore della somma delle parti che lo compongono e dove le singole discipline che si fondono nella robotica vengono modificate prendendo nuovi spunti, nuove prospettive. È un potentissimo strumento per studiare e comprendere meglio non solo l’universo che ci circonda – lo spazio, gli oceani, il nostro corpo – ma anche la nostra stessa mente. Questo è il motivo per cui la robotica potrà condurre ad una convergenza delle “due culture”, verso quello che molti sognatori chiamarono un “nuovo umanesimo delle macchine”.
Questo “stato nascente” è all’origine della confusione che spesso regna nel mondo della robotica, dove si confrontano specialisti provenienti da settori lontanissimi, creando una “Torre di Babele” dove a volte anche comprendersi è difficile. In compenso proprio per questo la robotica è uno dei settori culturalmente più stimolanti, in quanto l’obiettivo di replicare un organismo autonomo dotato di intelligenza sta contribuendo a superare la separazione fra le due culture, umanistica e scientifica, poiché nel robot convivono i due aspetti del “corpo” e della “mente”. Inoltre, in quanto nuova scienza fortemente collegata con lo sviluppo tecnologico, la robotica è anche una terra di frontiera dove chiunque, anche con investimenti limitati, può realizzare prodotti innovativi e conquistare brevetti o spazi di mercato altamente remunerativi.