Scuola di Robotica ha partecipato all’Evento Centrale dell’European Robotics Week, Poznan dal 14 al 16 Novembre.
Per tre giornate la Poznań University of Technology è stata sede di exhibition, workshop e conferenze rivolti ad un pubblico specializzato quanto ad un pubblico generico e curioso. Infatti Poznan ha ospitato l’Evento Centrale della European Robotics Week 2019. Ogni anno la Settimana Europea della Robotica prevede un evento centrale, che in queste edizione si è svolto a Poznan, in Polonia, e moltissimi eventi nelle Nazioni che partecipano. Nelle passate otto edizioni l’Italia ha organizzato un alto numero di eventi che hanno coinvolto dalle università ai centri di ricerca, dalle società produttrici agli integratori, alle arti al teatro, alle associazioni e ai centri educazionali, e alle centinaia e centinaia di scuole. Nell’area espositiva della Poznań University of Technologyi leader internazionali del mercato della robotica hanno diviso lo spazio con associazioni scientifiche, con gruppi di studenti e universitari che illustravano i loro progetti più interessanti e le infinite prospettive future in un atmosfera giocosa e appassionata di approfondimento e scambio. Scambi di esperienze e di prospettive sono stati ugualmente al centro del panel “Women in digital and robotics: A must-have” dove Scuola di Robotica ha partecipato con un intervento sulle metodologie didattiche specificamente dedicate al coinvolgimento di ragazze e bambine nel mondo della robotica e delle nuove tecnologie. Queste metodologie sono state elaborate, nel corso degli anni, con l’obiettivo di creare un contesto educativo sempre più libero da pregiudizi e stereotipi più o meno interiorizzati e per colmare il divario di genere ancora esistente in ambito scolastico e accademico ma ancora di più nel mondo del lavoro. Si è parlato dell’evoluzione del ruolo delle donne nelle grandi aziende e dell’impatto di questa crescente presenza femminile. E stato discusso il ruolo centrare dell’educazione e della consapevolezza degli educatori e delle educatrici nell’affrontare ostacoli culturali e preconcetti sedimentati. Si è parlato dell’importanza di raggiugnere fiscamente le periferie delle nostre città e di spalancare le porte di aule informatiche chiuse a chiave per aiutare i docenti e le docenti a liberarsi dei timori e impadronirsi di tutte quelle tecnologie fondamentali per la formazione degli studenti. Sono stati presentati esempi virtuosi di comunità in cui la robotica è utilizzata abitualmente come strumento educativo per bambini e bambine, senza distinzione di genere, a partire dal primo anno di età, e anche di tutte le realtà nelle quali molti sono ancora gli ostacoli che si frappongono fra le giovani donne e il mondo dell’ICT. Molto si è detto inoltre sull’importanza di non parlare più solo di STEM ma di STEAM e di non sottovalutare mai il valore di quella A di Arts, ricordando la necessità di stabilire dei ponti tra il mondo degli esperti di tecnologie e il mondo dell’arte e della creatività, in tutte le sue declinazioni. Ci si è trovati a constatare insieme la mancanza di role model per le giovani donne, figure e storie che siano vicine e raggiungibili, reali ma anche presenti e visibili su tutte quelle piattaforme social alle quali è affidato oggi il compito di veicolare esempi e modelli da seguire. Come Scuola di Robotica abbiamo ribadito l’esigenza di non lasciare indietro nessuna donna, consapevoli di come diffidenza e rifiuto nei confronti della tecnologia nel mondo di oggi corrispondano di fatto all’impossibilità di comprendere le trasformazioni in atto, nonché di essere indipendenti mano a mano che i servizi di base vanno via via digitalizzandosi. Durante il workshop “Robots at school – ideas for pan-European citizen science projects” i rappresentanti di molte realtà provenienti dai diversi paesi europei hanno presentato una serie di progetti nei quali la robotica si è messa al servizio dell’educazione, della divulgazione culturale e scientifica. Scuola di Robotica ha raccontato il progetto che in questi anni ha permesso la realizzazione di una serie di ROV (Remotely Operated Vehicle) sottomarini a basso costo, equipaggiati con una telecamera e con controller programmati con Arduino, utilizzabili per diversi tipi di attività didattiche, di sensibilizzazione alle tematiche ambientali e per l’esplorazione dei fondali locali. Insieme si è pensato a come diffondere a livello europeo alcune di queste trovate innovative e a basso costo in modo da creare una rete tra le scuole, le associazioni giovanili, i musei e gli science centre disseminati nei diversi paesi. Il prossimo appuntamento è per l’European Robotics Forum a marzo 2020 a Malaga, in Spagna. con un programma fitto di workshop e conferenze incentrato su tematiche quali innovazione tecnologica, educazione, automazione, politiche sociali, sicurezza e molto altro ancora. –