Il progetto Erasmus + We Are the Makers, co-finanziato dal Programma Erasmus plus, e di cui Scuola di Robotica è partner, si concluderà a settembre. I partner hanno sviluppato, in collaborazione con diverse scuole e molti studenti europei, diversi oggetti intelligenti, utili e alcuni dedicati a un obiettivo di solidarietà, come le protesi stampate in 3D e aumentate grazie all’aggiunta di eletrtonica e schede di programmazione.
Michela Bogliolo di Scuola di Robotica ha scritto nell’articolo qui una sintesi degli obiettivi e dei risultati del progetto.
Di seguito, l’introduzione. L’intero articolo in allegato
Il sito del progetto We Are the Makers è ricco di Scenari di Apprendimento, Piani di Lezione e Manuali per realizzare con facilità di versi oggetti intelligenti.
Sito di We Are the Makers: https://www.wemakers.eu/it/home-italian/
Un altro articolo dove è descritto, e commentato, il progetto We are the Makers è quello di Lorenza Saettone su agendadigitale.eu (https://www.agendadigitale.eu/scuola-digitale/tecnologia-lingua-morta-della-scuola-italiana-da-dove-ripartire/). L’articolo, intitolato Tecnologia, “lingua morta” della scuola italiana: da dove ripartire, descrive come il mondo dei Maker, riportato nella scuola con le dovute modifiche, rivitalizzerebbe i programmi scolastici.
Ripercorriamo insieme il progetto Erasmus plus We are the Makers
Scuola di Robotica per tre anni ha preso parte al progetto europeo Erasmus+ We are the makers, in collaborazione con sei partner da tutta Europa: Francia (E-Nable), Germania (scuola secondaria Johannes-Kepler-Gymnasium), Danimarca (Create It Real), Grecia (Edumotiva) e Romania (Università Valahia din Targoviste). Il sito del progetto è nelle lingue dei Partner e in inglese (https://www.wemakers.eu/it/home-italian/).
L’obiettivo del progetto è stato quello di dimostrare come l’Internet of Things, la stampa 3D e gli oggetti interattivi possano diventare i protagonisti di scenari di apprendimento per lezioni scolastiche.
Per ogni anno di progetto, i partner hanno ipotizzato e realizzato diversi Scenari di Apprendimento (Learning scenario), creando, infine, manuali scaricabili gratuitamente dal sito: https://www.wemakers.eu/it/home-italian/
Il primo anno è stato dedicato alla stampa 3D, quindi ad imparare i concetti fondamentali del disegno CAD, di Tinkercad.
L’argomento del secondo anno è stato quello della programmazione e del coding; in questo caso sono stati utilizzati diversi software per realizzare, per esempio, dei giochi socialmente utili con valenza educativa. Perché socialmente utili? Perché l’obiettivo primario del progetto è proprio quello di realizzare oggetti interattivi e socialmente utili che possano essere di aiuto a qualcuno nella vita e nelle azioni di tutti i giorni.
Infine nell’ultimo anno sono stati realizzati tali oggetti interattivi e socialmente utili, mettendo insieme i concetti di stampa 3D, appresi nel primo anno di progetto, a quelli di programmazione e coding sviluppati nel secondo anno di attività.
A questo proposito prime fra tutte citiamo le protesi 3D. Tra i partner ha partecipato allo sviluppo del progetto l’associazione E-Nable France, nata grazie ad un maker americano che pensò di rendere disponibili per chiunque ne avesse bisogno ausili 3D per bambini e ragazzi affetti da agenesia degli arti superiori, ovvero mancante della mano e/o delle dita.
Proprio nel progetto We are the makers abbiamo insegnato come modificare, personalizzare, stampare e assemblare tali protesi; tutte queste informazioni sono state racchiuse in scenari di apprendimento, sperimentati e testati in lezioni con ragazzi e insegnanti.
Successivamente grazie ai primi due anni di progetto, nel terzo anno si sono andati a realizzare dei veri e propri oggetti stampati in 3D interattivi. Riportiamo di seguito alcuni esempi.