Stop Killer robots: lo stallo della riunione di Ginevra

La riunione del Gruppo di esperti governativi (GGE) sui sistemi d’arma autonomi letali si è riunita a Ginevra, dal 26 al 30 agosto 2024.

Pubblichiamo, in traduzione nostra, il comunicato redatto dalla Campagna Stop Killer Robots che ha commentato i risultati della riunione come “uno stallo”.

Stop Killer Robots è una NGO che riunisce diverse associazioni ed enti che chiedono il bando delle armi robotiche, le armi autonome. Secondo Stop Killer Robots “la tecnologia dovrebbe essere usata per dare potere a tutte le persone, non per ridurci a stereotipi, etichette o semplicemente a uno schema di 1 e 0. Di fronte alla crescente disumanizzazione digitale, la coalizione Stop Killer Robots lavora per garantire il controllo umano nell’uso della forza. La nostra campagna chiede una nuova legge internazionale sull’autonomia dei sistemi d’arma”.

“Costituita nell’ottobre 2012 e lanciata pubblicamente nel 2013, opera a livello globale con oltre 250 organizzazioni aderenti. Una voce unita che ha un impatto a livello nazionale, regionale e internazionale. Siamo un team vivace e inclusivo che guida il cambiamento per proteggere la nostra umanità condivisa per il futuro”.

Scuola di Robotica partecipa alla Campagna Stop Killer Robots.

 

 

Stop Killer Robots guarda all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite

mentre la CCW (Convenzione su alcune armi convenzionali) continua a essere in stallo

 

Questa riunione del GGE (Group of Governmental Experts related to emerging technologies in the area of lethal autonomous weapon systems, è il Gruppo di esperti governativi in relazione alle tecnologie emergenti nel settore dei sistemi d’arma autonomi letali) ha fatto seguito agli avvenimenti importanti di pochi mesi fa che hanno visto la più grande conferenza internazionale sugli AWS (Autonomous Weapons Systems) al di fuori delle Nazioni Unite a Vienna e la pubblicazione del rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite (ONU) sugli AWS (1).

Sebbene il GGE abbia deciso di continuare a considerare i possibili aspetti già discussi nel 2023, il gruppo non ha il mandato di adottare o presentare un rapporto fino alla Settima Conferenza di revisione della CCW, prevista per il 2026. Nonostante il Segretario Generale delle Nazioni Unite abbia dichiarato che “il tempo a disposizione della comunità internazionale per intraprendere un’azione preventiva sulla questione [AWS] si sta esaurendo”, il GGE continua a procedere a un ritmo del tutto incommensurabile rispetto ai rischi urgenti posti dall’AWS.

Prima dell’incontro, il presidente del GGE, l’ambasciatore olandese Robert in den Bosch, ha fatto circolare un costruttivo testo di riferimento da utilizzare come base per la discussione della settimana. Il testo provvisorio conteneva molti elementi utili su cui gli Stati [partecipanti il meeting] si erano espressi concordemente per arrivare a una comune regolamentazione, aspetti che spesso non erano stati presi in considerazione nei precedenti rapporti consensuali del gruppo. Tuttavia, in questo testo mancavano gli elementi chiave necessari per redigere un trattato giuridico internazionale che garantisca un controllo umano significativo sull’uso delle armi autonome, tra cui i divieti di impiegare armi autonome che colpiscano le persone e le considerazioni sulle preoccupazioni etiche e sui diritti umani (2). Purtroppo, come in altre sessioni del GGE, il linguaggio adeguato e fattivo contenuto nel testo provvisorio non è riuscito a sopravvivere una settimana.

Dopo le osservazioni di apertura del Presidente, la Federazione Russa ha preso la parola per dichiarare che, secondo la sua interpretazione del regolamento interno, gli osservatori come le Organizzazioni non governative (ONG) e le organizzazioni regionali non devono prendere la parola durante le sessioni plenarie ufficiali, astenersi dal “politicizzare” i lavori ed evitare di muovere accuse agli Stati partecipanti. Ciò ha seguito una preoccupante tendenza a limitare ulteriormente la partecipazione della società civile ai forum multilaterali, utilizzando il regolamento interno per limitare la partecipazione alle discussioni interattive e per censurare ciò che gli osservatori possono includere nelle loro dichiarazioni. L’inclusione della società civile e di altri osservatori in questi processi è essenziale per garantire la trasparenza e la condivisione di competenze e conoscenze.

Nella nostra dichiarazione, Stop Killer Robots ha fatto eco all’appello del Segretario generale delle Nazioni Unite affinché gli Stati negozino urgentemente una nuova legge entro il 2026 e ha apprezzato l’impegno degli Stati che si sono dedicati a portare avanti i negoziati e hanno dimostrato leadership nel convocare conferenze regionali e internazionali. Abbiamo inoltre esortato gli Stati ad adottare una risoluzione che dia mandato di negoziare all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) il prossimo ottobre, poiché la CCW continua a dimostrare di essere un forum incapace di produrre lo strumento giuridicamente vincolante di cui abbiamo urgentemente bisogno.

La discussione sulla sezione “caratterizzazione operativa delle armi autonome” del testo di revisione è durata quasi tre giorni, con due nuove versioni del testo condivise con le delegazioni il 27 e il 28 agosto. Mentre la prima versione di questa sezione includeva un linguaggio utile per caratterizzare gli ambiti operativi delle armi autonome, decisamente allineato con quello proposto dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), con la posizione politica di Stop Killer Robots, e rafforzato dall’inclusione di quei sistemi d’arma che “…richiedono solo un input umano nominale dopo l’attivazione…”, le linee rosse [la cancellazione di questi elementi e definizioni dal comunicato, NdR] si sono rapidamente accumulate. Nelle ultime ore dell’ultimo giorno di riunione, è stata presentata al gruppo una terza versione del testo prodotta dopo consultazioni private con solo un piccolo gruppo selezionato di Stati. L’insoddisfazione dell’intera sala era palpabile. Ma con solo un’ora di tempo a disposizione e senza la necessità di presentare un rapporto sui risultati di questa sessione, gli ultimi minuti di discussione sul nuovo testo sono stati resi inutili. Questa giornata conclusiva ha ricordato le passate riunioni del GGE, in cui un testo dell’undicesima ora viene presentato in nome del consenso, ma finisce per riflettere le posizioni più regressive di una piccola minoranza di Stati presenti in sala. La presidenza si è impegnata a proseguire le discussioni nel periodo delle sessioni.

Dopo anni di discussioni in seno alla CCW, è giunto il momento che gli Stati intraprendano azioni significative per affrontare le sfide pressanti poste dai robot killer in un forum in cui i progressi non possano essere bloccati da una piccola minoranza. È chiaro che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con la sua presenza di quasi tutte le Nazioni del pianeta, è un forum in cui gli AWS possono essere affrontati in modo olistico e completo – i negoziati di uno strumento giuridicamente vincolante in questa sede salveranno vite umane e tracceranno linee guida legali per l’umanità di cui abbiamo disperatamente bisogno.

 

Trovate qui il comunicato nell’originale inglese

1.La campagna Stop Killer Robots ha accolto con favore la relazione preliminare sui sistemi di armi autonome pubblicata dal Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres il 6 agosto 2024. Il rapporto è stato richiesto dalla storica risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sui sistemi di armi autonome, presentata l’anno scorso dall’Austria e da un gruppo di 43 Stati co-sponsor e adottata con una maggioranza schiacciante di 152 Stati a favore alla fine del 2023. Il rapporto riflette le opinioni degli Stati membri, degli Stati osservatori, delle organizzazioni internazionali, della società civile, della comunità scientifica e dell’industria, che hanno fornito contributi per il rapporto sui modi per affrontare le sfide e le preoccupazioni che i sistemi di armi autonome sollevano da prospettive umanitarie, legali, di sicurezza, tecnologiche ed etiche e sul ruolo degli esseri umani nell’uso della forza (..). Nel rapporto, il Segretario generale osserva che i numerosi pareri presentati dagli Stati e da altre parti interessate dimostrano “la diffusa preoccupazione che i sistemi d’arma [autonomi] abbiano il potenziale di cambiare in modo significativo la guerra e possano mettere a dura prova o addirittura erodere i quadri giuridici esistenti”. Il rapporto riflette che il diritto internazionale esistente è insufficiente per affrontare le sfide poste dai sistemi d’arma autonomi. Ribadendo il suo appello per la conclusione, entro il 2026, di uno strumento giuridicamente vincolante per proibire e regolamentare i sistemi d’arma autonomi, il Segretario generale afferma chiaramente nel rapporto che “il puntamento autonomo di esseri umani da parte di macchine è una linea morale che non deve essere superata”. Il comunicato delle Nazioni Unite  qui 

2. Le raccomandazioni di Stop Killer Robots per la redazione di un comunicato condiviso per la proibizione e la regolamentazione della armi autonome qui 

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